9 Novembre 2018
Arriva per la prima volta a Catanzaro e a grande richiesta la mostra-record dedicata a uno degli artisti più amati del ‘900. Al Complesso Monumentale del San Giovanni apre il 20 novembre la grande mostra “ESCHER. La Calabria, il Mito”: un’occasione unica per conoscere l’arte del genio olandese e l’influenza che l’architettura e i paesaggi calabresi ebbero sulla sua parabola artistica.
La mostra è prodotta e organizzata da Comune di Catanzaro e Assessorato alla Cultura della Città di Catanzaro con il Gruppo Arthemisia, con il contributo della Regione Calabria e in collaborazione con la M.C. Escher Foundation. A curare l’esposizione sono Federico Giudiceandrea e Domenico Piraina. Partner dell’iniziativa la Camera di Commercio, l’Università Magna Graecia e l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. A gestire i servizi museali la società 4Culture.
Attraverso un percorso di 86 opere – alcune delle quali mai esposte in Italia come Fuochi d'artificio (1933), Sogno e Senglea (1935) – la mostra non solo è specchio della vita e dei viaggi che Escher fece nel nostro Paese, ma anche del riverbero che il suo lavoro e le sue creazioni ebbero e continuano ad avere sulle generazioni successive. Nel Sud Italia e in Calabria Escher maturò buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la sua matura produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso unico nel suo genere. La mostra, ricostruendo il legame profondo tra Escher e la Calabria,offrirà l’opportunità di scoprire un punto di vista suggestivo e personale sui piccoli borghi calabresi che custodiscono la memoria e l’identità della nostra storia.
“La Città di Catanzaro – commentano il sindaco Sergio Abramo e l’assessore alla cultura Ivan Cardamone – è orgogliosa di poter ospitare questa grande mostra che accenderà per due mesi i riflettori sul Capoluogo di regione riconosciuto quale punto di riferimento del panorama culturale in Calabria e al Sud. L’obiettivo che ha animato questa iniziativa, che ha visto mettere in moto una complessa macchina organizzativa con la sinergia di diversi soggetti pubblici e privati, è stato quello di proiettare il Capoluogo al centro dei più ampi circuiti culturali nazionali contribuendo a far parlare di Catanzaro in termini positivi. Un grande evento, dedicato ad un artista apprezzato in tutto il mondo, che siamo convinti potrà generare una forte ricaduta in termini di immagine, di indotto economico, di crescita e sviluppo culturale per il nostro territorio”.
Durante la sua permanenza in Italia dal 1922 al 1936, Escher visitò diversi luoghi della nostra penisola. Tra questi proprio molti borghi della Calabria che egli percorse a partire dal 28 aprile del 1930. Le terre mediterranee, così profondamente diverse da quella natia, esercitarono su di lui una profonda attenzione: lo colpirono il sole e la luce del Sud, le architetture geometriche dei paesaggi, le costruzioni verticali sulle rocce, gli strapiombi sul mare, la stratificazione di culture antiche.
Tra le opere più importanti in mostra e testimonianza del suo viaggio calabrese Morano, Pentedattilo e Rocca Imperiale (tutte del 1930) e le vedute di Scilla, Tropea, Santa Severina e Rossano del 1931.
Il ricordo della Calabria, come del resto di tutta la nostra penisola, rimarrà indelebile nella mente e nelle opere future di Escher, tanto che in Dream del 1935 è ripresa la mantide religiosa che lo stesso aveva disegnato a Pentadattilo cinque anni prima.
LA MOSTRA
Prima sezione – OPERA GIOVANILE
Alcuni dei primi lavori di M.C. Escher prendono ispirazione dall’Art Nouveau, un celebre movimento
artistico sviluppatosi in Europa alla fine del XIX secolo e caratterizzato da linee curve e forme decorative
ispirate a soggetti naturali. Samuel Jessurun de Mesquita – esponente di questa corrente, che
insegnava in Olanda nella Scuola di architettura e arti decorative frequentata da Escher – ha influenzato
considerevolmente i suoi primi lavori.
L’artista ha sempre nutrito un profondo interesse per la natura e ha eseguito numerose stampe con
raffigurazioni realistiche di fiori e insetti. Il lavoro di Escher nasce da una meticolosa osservazione della
natura e dalla passione per la regolarità geometrica che l’artista ammirava nel mondo intorno a lui.
Questa sezione analizza come la natura abbia profondamente influenzato e ispirato le sue opere.
Seconda sezione – SOGGIORNO ITALIANO
Il luogo in questione è l’Italia: lo dimostra il fatto che questa citazione è tratta da una lettera scritta a
Siena nel dicembre del 1922, contenente riflessioni che possono tranquillamente essere estese ai
quattordici anni felici che Escher trascorse nel Belpaese. L’artista olandese visitò diverse volte l’Italia tra
il 1921 e il 1923, quando si stabilì definitivamente a Roma.
Questo soggiorno aiutò Escher ad ampliare i suoi orizzonti artistici, portandolo a collaborare con Joseph
Haas Triverio – incisore svizzero e compagno di viaggio dell’artista – che lo introdusse nell‘ambiente
degli artisti romani. L’obiettivo di Escher era quello di trarre ispirazione dalla natura e da tutti quei
soggetti su cui i suoi colleghi non erano soliti soffermarsi. In una lettera spedita da Ravello scrisse:
“…Voglio trovare la felicità nelle cose più piccole, come una pianta di muschio di due centimetri che
cresce su una roccia e voglio provare a lavorare a quello che desidero fare da tanto tempo: copiare
questi soggetti minuscoli nel modo più minuzioso possibile…” In Italia, lo studio dei paesaggi e della
natura rigogliosa porta Escher a concentrarsi sulle strutture geometriche alla base di panorami ed
elementi della natura. Nel 1935 l’artista si trasferisce in Svizzera per allontanarsi dal fanatismo del
regime fascista, da lui considerato inutile e pericoloso.
Terza sezione – CALABRIA
Escher visita la Calabria nel maggio del 1930 insieme a tre amici: Josef Haas-Triverio, artista grafico di
origini svizzere, il pittore Robert Schiess e lo storico francese Jean Rousset.
Da Roma arriva a Pizzo Calabro in treno. Ha con sè 1325.70 Lire. Da qui intraprende un viaggio lungo le
coste calabre toccando Tropea, Palmi, Bagnara, Scilla, Reggio, Melito, Pentedattilo, Bova Marina,
Palizzi, Gerace, Stilo, Monasterace, Catanzaro, Gimigliano, Crotone, Santa Severina, Cariati, Rossano,
Morano, Castrovillari, Trebisacce, Rocca Imperiale.
Nel suo diario annota la distanza percorsa: ferrovia 1709 km, autotrasporto 203 km, carrozza 10 km, a
piedi +/-100 km. Escher durante il viaggio eseguì innumerevoli schizzi. Da questi al suo ritorno a Roma
ne trarrà 13 stampe raggruppate in una suite che chiamerà Calabrie: 6 xilografie e 7 litografie.
Quarta sezione – TASSELLATURE
Nel 1936 il secondo viaggio di Escher nel Sud della Spagna segna un giro di boa cruciale nel suo
sviluppo artistico.
In quell’occasione ha modo di visitare i celebri monumenti come l’Alhambra di Granada e la Mezquita di
Cordoba, da cui trae ispirazione per uno studio metodico dei motivi utilizzati dagli artigiani del XIV secolo
per decorare muri e archi delle architetture moresche.
In seguito si appassiona alla tassellatura: decorazioni geometriche in cui triangoli, stelle o quadrati si
ripetono, come piastrelle, per coprire un piano senza lasciare spazi vuoti. Egli lavorò minuziosamente a
137 acquerelli, raccolti in un libro di esercizi, che riproducono diversi motivi di tassellatura e che
rappresentavano i 17 modi di riempire una superficie piana attraverso tasselli regolari, oltre a uno studio
sulle varie possibilità di colorazione.
Questa sezione mostra come Escher sostituì le forme geometriche con animali e figure umane:
caratteristica che divenne distintiva della sua arte, in cui fantasia, geometria e soggetti figurativi sono
sapientemente combinati.
Quinta sezione – OPERE DOPO IL 1935
Escher nel 1935 lascia a malincuore l’Italia a causa dell’inasprimento del regime fascista nei confronti
degli stranieri. Si stabilisce in un primo momento a Château Oex in Svizzera poi a Uccle in Belgio. Allo
scoppio della Seconda guerra mondiale si trasferisce definitivamente a Baarn in Olanda.
I piatti paesaggi olandesi non lo ispirano. Per questo nelle sue opere successive rivolge il suo interesse
verso visioni interiori, esplorando i paradossi percettivi generati dalla rappresentazione del mondo
tridimensionale sul foglio bidimensionale. Scoperto dai matematici durante il congresso internazionale di
matematica del 1954 ad Amsterdam, intraprende con questi una proficua collaborazione. In particolare
collabora con Roger Penrose, matematico di Oxford, che gli fa conoscere le strutture impossibili come la
scala impossibile sulla quale si sale o scende sempre pur tornado al punto di partenza. Escher è in
contatto assiduamente anche con Harold Scott Coxeter, un matematico canadese che gli illustra il piano
di Poincaré che egli userà per le tassellature infinite all’interno di spazi finiti.
Sesta sezione – ESCHERMANIA
Oggi è possibile trovare riferimenti ai lavori di Escher negli ambiti più disparati: da quello artistico alla
cultura popolare.
Diversi pittori contemporanei e artisti digitali sono stati influenzati dal lavoro che il grafico olandese ha
svolto nel campo della tassellatura, interpretandolo secondo il proprio stile.
Il processo creativo di Escher ha avuto un ascendente importante su molti musicisti e cantanti degli anni
Sessanta: tra questi i Pink Floyd, celebre gruppo rock britannico che ha ripreso il concetto di immagine
nell’immagine sulla copertina di un album del 1969.
Le geometrie dell’artista olandese hanno inoltre ispirato diversi personaggi dei fumetti e dei cartoni
animati. Il mondo della pubblicità ha trovato terreno fertile nell’arte estrosa di Escher e case di moda e
stilisti di fama internazionale, come Chanel o Alexander McQueen, hanno reso omaggio al suo universo
immaginifico sulle loro passerelle.
Le opere esposte in quest’ultima sezione spaziano dai fumetti alle pubblicità, dalla musica alla moda, ai
film e alle opere d’arte contemporanea, tutti settori influenzati dalla sua arte. Questi lavori dimostrano
come la “Eschermania” abbia contagiato tutti i settori creativi e come l’opera di questo artista sia ancora
fonte di ispirazione per la cultura contemporanea.
E proprio in occasione di questa tappa calabrese, assoluta novità dal punto di vista espositivo è
rappresentata dall’inserimento di una speciale sezione dedicata a opere contemporanee di artisti
calabresi nelle quali è possibile cogliere, in maniera più o meno immediata, riferimenti alla poetica
escheriana. Con La Calabria rende omaggio ad Escher artisti come Francesco Barillaro, Francesco
Guerrieri, Sebastiano Dammone Sessa, Giuseppe Negro, Giulio Iacchetti, Angelo Savelli, Maria
Graziella Cantafio e Antonio Marasco si inseriscono a pieno titolo nel movimento dell’Eschermania
facendo rivivere la tecnica e l’idea compositiva di Escher nelle loro opere.
Appositamente e sapientemente selezionati, i lavori di questi artisti – che vanno dalle sculture, alle
ceramiche e ai dipinti – rendono quindi omaggio a Escher proprio in quella terra che il grande artista ha
tanto amato.
Sede espositiva
Complesso Monumentale del San Giovanni
Catanzaro
Orari
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle
20.00
Lunedì chiuso
(la biglietteria chiude mezz'ora prima)
Biglietti
Intero € 8,00
Ridotto € 6,00
Info e prenotazioni
T. + 39 348 724 67 47
comunicazione@4culture.it
www.catanzarodascoprire.it
Hashtag ufficiale
#EscherCatanzaro
Guasto uffici anagrafe di Lido, rallentamenti ai servizi
Serò: Nuovi spazi nei cimiteri segno di buon governo
“Io non rischio” domenica 13 ottobre al Parco Gaslini
Comune di Catanzaro